I ricordi “intrappolati” e il metodo EMDR

I ricordi “intrappolati” e il metodo EMDR

Dott.ssa Elena Canicattì

Ascoltando le diverse storie dei miei pazienti la domanda che spesso mi sono sentita rivolgere è stata: “perché se questa cosa mi è successa tanto tempo fa continua ancora a tormentarmi”? Per rispondere alla domanda, dobbiamo sapere che il nostro corpo possiede diversi meccanismi fisiologici che hanno il compito di condurci verso la guarigione. Questo significa che tutte le volte che attraversiamo dei momenti di crisi e di sofferenza emotiva il nostro cervello cerca di elaborare questa esperienza nel modo più adattivo e funzionale possibile. Purtroppo, potrebbe anche succedere che l’evento in questione abbia un impatto estremamente potente sulla nostra vita per svariati motivi e che quindi il nostro cervello non riesca ad elaborare del tutto l’evento. Quando questo accade, tutte le informazioni relative all’episodio vengono “intrappolate” nella memoria senza essere elaborate, racchiudendo gli odori, i sentimenti, i pensieri e le sensazioni corporee relative a quel ricordo. A quel punto, quel ricordo, chiamato “ ricordo traumatico” resterà separato dalle reti mnestiche in una sorta di rete isolata che non ha alcun accesso ad altri tipi di ricordi sia passati che recenti. In qualsiasi momento potrebbe succedere che uno stimolo esterno attuale riattivi il contenuto della rete isolata e questo potrebbe far rivivere quelle sensazioni sperimentate nel passato con un’intensità emotiva non appropriata all’evento attuale. Pensiamo per esempio ad una persona in preda ad un attacco d’ansia di fronte ad un cane di piccola taglia, in questo caso, si sta riattivando la rete in cui è intrappolato il ricordo del morso di un cane di quando aveva 6 anni. Spesso le persone non riescono a collegare il loro attacco di panico o il loro stato d’ansia all’evento attuale, che viene considerato da un punto di vista razionale, assolutamente innocuo, proprio perché a livello cognitivo la persona sa benissimo che non è lo stesso cane e che sono passati tanti anni da quell’evento.

L’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) è un trattamento per le conseguenze delle esperienze traumatiche e si è dimostrato efficace per l’elaborazione di traumi di diversa natura. Durante l’elaborazione del ricordo è necessario che la persona si concentri parallelamente sul passato e sul qui e ora e che entrambi gli emisferi celebrali prendano parte all’elaborazione. Per creare questa connessione tra emisfero destro e sinistro si utilizzano diversi metodi come per esempio i movimenti oculari attraverso una stimolazione bilaterale alternata o differenti suoni ad intermittenza all’orecchio destro e sinistro per facilitare e accelerare la desensibilizzazione e l’elaborazione di eventi traumatici disturbanti. Durante l’elaborazione del ricordo traumatico si invita il paziente a lasciare che la sua mente vada liberamente, limitandosi ad osservare quello che sta succedendo senza nessun controllo. Le associazioni che via via si creeranno durante l’elaborazione lo condurranno in avanti o indietro nel tempo, facendo emergere nuovi elementi e differenti visioni di se stesso o di altri. Via via che il ricordo verrà elaborato la persona sentirà l’evento sempre meno disturbante, fino a non provare più alcun fastidio.

Il lavoro con l’EMDR prevede quindi la rielaborazione di tutte quelle esperienze angoscianti legate alla storia della persona ma anche il potenziamento delle capacità personali e delle risorse individuali per fronteggiare le sfide della vita quotidiana con serenità e sicurezza, senza sentirsi in balia dei propri sintomi.

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